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I bisogni formativi degli infermieri di OPIFIPT per il 2025

Premessa

Tra le funzioni delle Commissioni, come la FNOPI indica nel suo documento Linee di indirizzo temporanee sulle modalità di funzionamento degli organi degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (2021), vi è quello di “promuovere e favorire tutte le iniziative intese a facilitare il progresso culturale degli iscritti”. Per questo motivo, fin dalla scorsa consiliatura, la CAI di OPIFIPT ha promosso annualmente una survey per indagare il bisogno formativo degli iscritti, ritenendo che questo aspetto della vita professionale di ciascun infermiere non debba essere in carico soltanto ad altri (es. aziende in cui operano gli infermieri, altre istituzioni come Regione o Società scientifiche, etc.), ma investa anche gli Ordini. Ad avvalorare questa funzione degli Ordini, vi è il fatto che nella Regione Toscana due OPI sono da vari anni Provider ECM accreditati: si tratta di OPIFIPT e OPI Lucca. In queste due realtà ordinistiche, la survey è quindi anche la premessa indispensabile per la produzione e poi l’erogazione di percorsi formativi adeguati ai bisogni formativi emersi dagli infermieri stessi, quindi a loro effettiva misura.

Ma riteniamo ulteriormente che indagare tali bisogni costituisca anche un tassello importante per identificare la famiglia professionale di ogni comunità provinciale, quella appunto costituita dall’Ordine. In poche parole, potremmo dire “dimmi di cosa hai bisogno e capiremo meglio chi siamo”, certamente senza cadere nell’errore di scambiare un sondaggio per gli esiti di una famiglia intera. Per questo motivo in questo 2024 abbiamo deciso di svolgere la survey abituale come negli scorsi due anni, ma di affondare l’analisi servendosi di tutti i dati desumibili dalle risposte dei colleghi.

Di questa esperienza abbiamo ritenuto utile dare ritorno alla nostra comunità locale fiorentina e pistoiese, ma anche alle CAI nazionale, in modo da rispondere alla proposta di condivisione delle esperienze tra Commissioni.

Non in ultimo ci viene da sottolineare che una survey ben condotta può risultare propositiva e inclusiva verso gli iscritti, e questo obiettivo, che dovremmo definire secondario, è in realtà stato da subito chiaro, tanto da far muovere in sinergia CAI e Consiglio Direttivo, per esempio con la decisione di presentare la survey e proporre il questionario a compilazione online a tutti gli iscritti tramite una e-mail individuale ai 9575 colleghi del nostro Ordine.

Di questa esperienza e dei suoi esiti diamo rendicontazione in questo articolo, che vuole in primo luogo restituire agli iscritti stessi quanto emerso dal loro contributo, ringraziando ciascuno di loro per averci permesso di ottenere questa finestra sulla nostra comunità infermieristica locale: il feedback agli iscritti è a nostro avviso dovuto come spunto di riflessione più globale per i medesimi e per noi tutti.

Perché domandare agli infermieri?

Può sembrare pleonastico, ma domandare ai diretti interessati è fondamentale. Sappiamo che la maggior parte della popolazione infermieristica opera in regime di dipendenza, ma molto spesso i datori di lavoro, sia pubblici che privati, non arrivano a indagare presso ogni infermiere aziendale i rispettivi bisogni formativi, sebbene il sistema ECM lo raccomandi. Ci sono poi i liberi professionisti, che rischiano di restare fanalino di coda sulla questione formazione permanente, se non a costo di sforzi importanti.

Abbiamo quindi assunto l’impegno di domandare ad ogni iscritto i suoi bisogni formativi per più finalità:

  • da un lato rispondere a quanto prevede FNOPI (art. 3, comma 1lettera d), come già indicato in premessa:“In sedute congiunte il CD e le CAI/CAIP provinciali  identificano le iniziative che possono essere ricondotte a facilitare il progresso culturale degli iscritti (…) Il programma degli eventi e delle iniziative, compresa la promozione della professione, sarà oggetto di una o più sessioni congiunte di CD  e CAI/CAIP provinciali,  che porteranno a definire il programma annuale e la verifica a consuntivo”;
  • dall’altro avere una base solida e realistica su cui impiantare il catalogo formativo ECM che ogni anno OPIFIPT offre ai suoi iscritti e agli interessati. È ferma considerazione di OPIFIPT che la formazione sia quella leva strategica dello sviluppo professionale che da anni proclamiamo, e il Consiglio Direttivo ha per questo deliberato che per gli iscritti la formazione ECM sia gratuita: un impegno importante, sia in termini economici che di impegno fattivo, ma su questo l’insieme degli organi di OPIFIPT ritiene che si debba concretamente operare per mettere in grado tutti di sviluppare il proprio debito triennale ECM anche col nostro supporto;
  • non in ultimo, come già accennato, a includere tutti gli iscritti nelle decisioni e nelle responsabilità collettive, per far passare un messaggio importante: abbiamo fiducia e stima, come OPIFIPT, dei bisogni degli iscritti come guida per l’azione ordinistica da costruire, piuttosto dell’autoreferenzialità.

Gli esiti della survey 2024

Chi ci ha risposto?

Il primo elemento di interesse è il dato sui rispondenti: rispetto alla survey analoga per il PAF 2024, coloro che ci hanno dato ritorno sono stati quest’anno 1029, rispetto ai 996 del 2023. Un risultato limitato, certo, ma in costante aumento da un anno all’altro, probabilmente in risposta al maggior numero di follower che riscontriamo sui social e al maggior coinvolgimento degli iscritti che siamo riusciti a creare.

Tra i rispondenti, 1014 sono infermieri generalisti (98,5 %), mentre 15 sono gli infermieri pediatrici, ricordando che i secondi sono in numero limitato nel nostro Ordine, raggiungendo complessivamente, nel relativo Albo,  106 iscritti. Considerando che al 31.12.2024 i componenti dell’Albo risultavano 9469 infermieri generalisti e 106 infermieri pediatrici, quindi in totale 9575 professionisti, abbiamo ottenuto un’adesione del 10,9% dei nostri iscritti.

La distribuzione completa dei dati è illustrata nella Tabella 1.

Fasce di etàTot. iscritti 9575Tot. rispondenti 1029
Età 21- 30prof.sti junior15,5%12,6%
Età 31 – 40prof.sti giovani21,2%19,3%
Età 41 – 50prof.sti adulti16,8%20,3%
Età 51 – 60prof.sti maturi36,5%40,8%
Età 61- 70*prof.sti senior10,1%6,9%
Tabella 1 – Distribuzione dei partecipanti alla survey per fasce di età

Come possiamo costatare, le fasce di età hanno diversamente aderito al sondaggio. Per facilitare la lettura e la comprensione dei dati, ogni fascia di età è stata etichettata in relazione allo sviluppo della professionalità. Gli junior, ad esempio, risultano il 12,6% del totale dei rispondenti, quindi apparentemente in numero limitato, ma si deve pesare poi tale percentuale con il rapporto tra junior e totale degli iscritti, risultando il 15,5% del totale. In questo caso vi è un sottodimensionamento del loro contributo agli esiti della survey. All’opposto la fascia dei professionisti maturi ha incisivamente aderito, con il 40,8% del totale delle adesioni, sovradimensionando gli esiti, essendo il 36,5% della popolazione dell’Albo.

In sintesi, i risultati della survey risentono decisamente della importante presenza delle fasce adulte e mature, che da sole sovrastano le altre con il 61,1% di aderenti, influendo così nettamente sugli esiti complessivi del sondaggio.

Grafico 1 – Fasce di età del campione

Esaminiamo adesso la provenienza dei rispondenti, evidenziando le loro aree di esercizio professionale. Il grafico che le riassume si presenta già frastagliato, ma lo sarebbe ancora di più se messo in relazione alle registrazioni che sono state inserite nella voce Altro, che da sola ha raccolto il 16% di preferenze. Abbiamo infatti constatato che vari setting che sarebbero stati ricompresi in queste aree sono stati in realtà registrati nella voce Altro, come se fossero ambiti ulteriori. Per farci meglio comprendere, riportiamo ad esempio che il setting RSA ha riportato 13 scelte, mentre ci aspettavamo che fosse incluso nella voce Cure primarie territoriali, così come Ambulatori, individuata da ben 35 iscritti, senza considerare che questa tipologia di servizio è trasversale a vari setting (es. geriatrico, materno-infantile, etc). Su questo ci ripromettiamo di individuare spazi di approfondimento sulla classificazione dei servizi con gli iscritti, riscontrando di fatto che non ne sussiste una condivisa.

Grafico 2 – Ambiti lavorativi del campione

Non in ultimo dobbiamo valutare che lo strumento di sondaggio, che abbiamo cercato di rendere più snello possibile per evitare la disincentivazione iniziale e/o gli abbandoni durante la compilazione, può essere risultato troppo ristretto per gli iscritti, con questa classificazione essenziale, rispetto a quanto oggi l’infermieristica sia di fatto ricca e variegata nella sua declinazione quotidiana.

Con quali scelte?

I macro-argomenti che seguono costituiscono gli item tra i quali gli iscritti potevano scegliere, attribuendo a ognuna delle 15 voci un punteggio che andava da 6 (fondamentale) a 1 (scarso interesse):

  • Etica, bioetica e deontologia
  • Anticorruzione e trasparenza
  • Gestione della documentazione sanitaria, sanità digitale e Privacy
  • Epidemiologia, prevenzione e promozione della salute
  • Clinical risk management
  • Pillole di metodologia della ricerca infermieristica: utilizzo dei principali database, software di ricerca, raccomandazioni
  • Sicurezza sui luoghi di lavoro
  • Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali intra ed extra ospedalieri, continuità assistenziale per le patologie croniche
  • Percorsi territoriali in area sociosanitaria
  • Dispositivi, device e apparecchi biomedicali
  • Farmacologia pediatrica, preparazione e calcolo dosaggi farmaci
  • Infermieristica pediatrica, cronicità, disabilità e malattie rare in età pediatrica
  • Violenza sui minori, sugli anziani, sulle donne, abuso e maltrattamento
  • Percorsi di emergenza urgenza
  • Sviluppo di competenze tecniche specialistiche

Vediamo adesso per quali temi hanno optato i rispondenti.

Grafico 3 – Scelte dei rispondenti per frequenza del punteggio 6

Appare da subito nettamente prevalente l’item Sviluppo di competenze tecniche specialistiche, probabilmente perché ritenute le più caratterizzanti la professionalità infermieristica, nel senso di rendere evidente e necessaria la sua presenza nei team. In specifico su questo tema va sottolineato che ci troviamo in prossimità di un momento focale per l’infermieristica: infatti l’avvio dei corsi di Laurea Magistrale ad indirizzo clinico richiederà la mappatura delle competenze dell’infermiere generalista e dell’infermiere specialista in un certo ambito, in modo da risolvere le ambiguità fino ad oggi perduranti. Spiegandoci con un esempio, l’inserimento di PICC ecoguidato dovrà essere formalmente riconosciuta una competenza specialistica, per la quale la formazione ECM potrà aver spazio solo dopo la competenza certificata. In altre parole, le competenze specialistiche e quelle generalistiche acquisiranno finalmente una definizione formale che oggi non rintracciamo.

Nel terzetto degli argomenti meglio classificati secondo il totale dei rispondenti emergono temi piuttosto diversi tra loro: dopo le competenze tecniche specialistiche, infatti, troviamo i Percorsi di emergenza urgenza e i Percorsi intra ed extra ospedalieri, la continuità assistenziale per le patologie croniche. Si tratta in effetti di importanti ambiti di esercizio professionale, sia per numero di infermieri che vi operano, sia per la ricaduta che questi setting portano sul sistema sanitario regionale più in generale. Senza scorrerli in toto, possiamo notare a breve distanza il buon piazzamento di Violenza sui minori, sugli anziani, sulle donne, abuso e maltrattamento, anche in questo ulteriore terzetto accompagnato da argomenti assai dissimili tra loro, come Dispositivi, device e apparecchi biomedicali e Percorsi territoriali in area sociosanitaria.

Evidenziamo invece adesso gli ultimi classificati: si tratta di temi di interesse più trasversale, con Etica, bioetica e deontologia, così come di Anticorruzione e trasparenza collocate per frequenza nelle ultime posizioni: è probabile che i corsi aziendali abbiano saturato le esigenze dei molti infermieri dipendenti e che i liberi professionisti con avvertano questi temi come essenziali. Una riflessione merita senza dubbio il posizionamento di Etica, bioetica e deontologia, che dovrebbe invece rappresentare il tema forte del catalogo dell’offerta formativa di un Ordine: come vedrete la nostra scelta sarà quella di svolgere percorsi dove questi aspetti siano declinati nel quotidiano dell’infermieristica, in modo da renderli di maggiore interesse. Infine, non deve stupire la scarsa percentuale di frequenza di Infermieristica pediatrica, cronicità, disabilità e malattie rare in età pediatrica, dato che gli infermieri pediatrici che hanno aderito alla survey sono stati in tutto 15, quindi con scarso rilievo nella classificazione degli argomenti di loro interesse. A tal proposito si ipotizza che l’ampio divario tra quest’ultimo tema e Farmacologia pediatrica, preparazione e calcolo dosaggi farmaci sia dovuto a un difetto di formulazione dell’item, che così impostato ha attirato anche le scelte degli infermieri generalisti interessati alla gestione dei farmaci.

Grafico 4 – Temi per numero di valutazioni massime (6) e di valutazioni minime (1)

Nel Grafico 5 sono messe a confronto le frequenze di scelta massime e minime per ciascun tema: questa associazione permette di mettere in evidenza che Pillole di metodologia della ricerca infermieristica si colloca con parità di frequenza tra scelta massima e minima, mentre il massimo distacco di scelte dei rispondenti si rintraccia per Sviluppo di competenze tecniche specialistiche.

TemiPunteggio
Sviluppo di competenze tecniche-specialistiche4.346
PDTA intra ed extra ospedalieri, continuità assistenziale4.139
Percorsi di emergenza urgenza4.108
Violenza sui minori, sugli anziani, sulle donne, abuso e maltrattamento3.899
Dispositivi, device e apparecchi biomedicali3.890
Percorsi territoriali in area sociosanitaria3.867
Epidemiologia, prevenzione e promozione della salute3.579
Pillole di metodologia della ricerca infermieristica3.557
Clinical risk management3.509
Sicurezza sui luoghi di lavoro3.345
Gestione della documentazione sanitaria, sanità digitale e Privacy3.332
Etica, bioetica e deontologia3.190
Farmacologia pediatrica, preparazione e calcolo dosaggi farmaci3.115
Infermieristica pediatrica, cronicità, disabilità e malattie rare in età pediatrica2.915
Anticorruzione e trasparenza2.509
Tabella 2Classificazione dei temi in base ai punteggi cumulativi

Per un riscontro ulteriore, abbiamo valorizzato il punteggio cumulativo di ciascun item, sommando tutte le attribuzioni di voti da 1 a 6. I posizionamenti risultano sostanzialmente invariati, con qualche posizione guadagnata da Etica, bioetica e deontologia e da Pillole di metodologia della ricerca infermieristica: utilizzo dei principali date base, software di ricerca,

È il momento di vedere cosa hanno risposto gli iscritti confrontando le scelte delle varie fasce di età.

Cosa scelgono i professionisti junior?

La fascia di età 21-30 rappresenta il 15,5% degli infermieri dell’Ordine e il 12,6% dei rispondenti. Le risposte relative ai temi preferiti non variano molto rispetto alla totalità delle risposte (Tabella 3). Da notare che Sicurezza sui luoghi di lavoro passa per i più giovani dal 10° al 14° posto, mentre sale dal 14° all’8° posto il tema Infermieristica pediatrica, cronicità, disabilità e malattie rare in età pediatrica. Si riscontra un maggiore interesse per Dispositivi, device e apparecchi elettromedicali.

Tabella 3 – Confronto tra opzioni dei professionisti junior e complessive

Cosa scelgono i professionisti giovani?

La fascia di età 31-40 rappresenta il 21,2% degli infermieri dell’Ordine e il 19,3% dei rispondenti. Anche per questa fascia le risposte relative ai temi preferiti non variano molto rispetto a quelli della totalità dei rispondenti  (Tabella 4). Da notare che il tema Sicurezza sui luoghi di lavoro passa dal 10° al 14° posto, mentre sale dal 14° al 9° posto il tema Infermieristica pediatrica, cronicità, disabilità e malattie rare in età pediatrica.

Tabella 4 – Confronto tra opzioni dei professionisti giovani e complessive

Cosa scelgono i professionisti adulti?

La fascia di età 41-50 rappresenta il 16,8% degli infermieri dell’Ordine e il 20,3% dei rispondenti. Risulta quindi sovrarappresentata, con risposte relative ai temi preferiti che sono praticamente sovrapponibili rispetto a quelle della totalità dei rispondenti (Tabella 5). Unica nota: la minore importanza data al tema Violenza sui minori, sugli anziani, sulle donne, abuso e maltrattamento che passa dalla 4° alla 6° posizione.

Tabella 5 – Confronto tra opzioni dei professionisti adulti e complessive

Cosa scelgono i professionisti maturi? La fascia di età 51-60 rappresenta la fascia più numerosa, sia nell’Ordine, dove costituisce il 36,5% degli iscritti, sia tra i rispondenti, dove raggiunge il 40,8% del totale, risultando così sovrarappresentata. In questa fascia è interessante notare come aumenti considerevolmente l’importanza attribuita alla Sicurezza sui luoghi di lavoro, che passa dalla 10° alla 6° posizione e il minor rilievo raggiunto dal tema Dispositivi, device eapparecchi biomedicali, che passa dal 5° al 7° posto (Tabella 6). C’è anche una modifica nella triade di testa, in quanto al terzo posto si colloca Violenza sui minori, sugli anziani, sulle donne, abuso e maltrattamento, che fa passare per questa fascia di età al 4° posto Percorsi di emergenza urgenza.

6 – Confronto tra opzioni dei professionisti maturi e complessive

Cosa scelgono i professionisti senior?

La fascia di età 61-70 anni rappresenta il 10,1% degli infermieri nell’Ordine e il 6,9%% dei rispondenti, risultando così sottorappresentata (Tabella 7). Va notato che esprime preferenze abbastanza diverse da quelle dell’insieme dei rispondenti. Al primo posto tra i temi passa Violenza sui minori, sugli anziani, sulle donne, abuso e maltrattamento, che si colloca invece nella classifica generale al 4° posto, mentre il tema che nella classifica generale è al 1° posto, ossia Sviluppo di competenze tecniche specialistiche, per questa fascia passa all’8° posto. Passa anche dal 3° al 10° posto Percorsi di emergenza e urgenza. La scarsa consistenza di questa fascia di rispondenti fa sì che queste scelte divergenti abbiano una limitata influenza sul totale.

Tabella 7 – Confronto tra opzioni dei professionisti senior e complessive

Le risposte aperte

Un aspetto particolarmente interessante emerso dalla survey riguarda le risposte aperte all’item “Vorrei che fosse trattato il seguente argomento non ricompreso in quelli sopra esposti”.

Abbiamo raccolto una lista ampia e variegata di suggerimenti, impossibile da riportare integralmente in questa sede. Tuttavia, va sottolineata la partecipazione attiva dei rispondenti: 283 professionisti, pari al 28% del totale, hanno colto l’opportunità di esprimere ulteriori proposte. Questo dato denota un’eccezionale propositività, in netto contrasto con la tendenza generale che spesso vede una scarsa compilazione di queste sezioni nei questionari.

Le risposte aperte rappresentano una preziosa fonte di spunti per la pianificazione futura. Tuttavia, l’analisi rivela alcune criticità:

  • richieste ridondanti – una parte delle proposte riguarda argomenti già presenti tra gli item del questionario, come sicurezza, emergenza/urgenza, deontologia e risk management. Questo suggerisce che alcuni rispondenti potrebbero non aver letto attentamente le opzioni già elencate.
  • risposte poco chiare o interpretabili – alcune indicazioni risultano ambigue o difficili da contestualizzare. Per esempio: “Analisi costo-beneficio” (generico e senza contesto); “vorrei che trattaste un argomento che aiuta il coordinatore a fare il suo mestiere, implementando la competenza, la capacità manageriale e di fare squadra”; “strategie di management infermieristico” o “Metodologie e strumenti aggiornati di management.”

Nonostante queste difficoltà, spazi come questo rappresentano una preziosa opportunità di ascolto per l’Ordine. Tuttavia, al fine di evitare interpretazioni arbitrarie, riteniamo opportuno attenersi agli argomenti specificamente esplicitati.

Segue ora un elenco sintetico e riaggregato dei principali temi emersi dalle risposte aperte (Tabella 8):

N. risposteArgomento richiesto
20Comunicazione (Infermiere-paziente, tra professionisti, tra colleghi, in ambito specialistico, con caregiver, con familiari, handover inf.co)
14Fine vita/cure palliative/DAT
13Violenza (prevenzione del fenomeno e strumenti di risposta) / aggressioni
11Stress lavoro correlato/gestione dello stress
10Aspetti legali, responsabilità
5ECG
5Accessi vascolari
5Medicazioni complesse
5Gestione lesioni cutanee
4Gestione del dolore
4Linee guida
4Paziente anziano
4Simulazione clinica ad alta fedeltà
4Team (strategie)
3Sala operatoria (senza ulteriori specifiche)
3Burn out
3Ecografia infermieristica
3Mobbing
3Vaccinazioni
2Confronto tra generazioni/innovazione
2Ventilazione meccanica
2Inglese per la professione sanitaria
2Donazione organi
2Contenzione
2Emodialisi
2Emogasanalisi
2Nuove patologie
2Radioprotezione
2Busta paga
2Strategie di coordinamento
1Luoghi detenzione,
1Codice rosa
1ECMO
1Malattie autoimmuni
1Malattie cardiovascolari
1Disabilità
1Medicina orientale
1Olistica
1Suture
Tabella 8 – Confronto tra opzioni dei professionisti senior e complessive

Conclusioni

Al termine della nostra analisi, emerge chiaramente quanto sia fondamentale coinvolgere gli iscritti per ottenere una visione completa delle loro esigenze e aspettative. Questo processo ci ha permesso di accedere a una realtà ricca di spunti e prospettive, che difficilmente avremmo potuto cogliere in altro modo.

L’obiettivo di questo articolo è duplice: da un lato, restituire ai colleghi una panoramica trasparente dei risultati della survey, dall’altro spiegare le scelte strategiche che l’Ordine compie in ambito formativo. Tali scelte non solo devono rispondere alle necessità emergenti, ma anche stimolare un’evoluzione culturale e professionale, innovando approcci tradizionali e promuovendo soluzioni all’avanguardia. Inoltre, ogni Ordine deve essere in grado di confrontarsi con tutti gli stakeholder sui bisogni formativi dei propri iscritti, dato che l’offerta è molta, soprattutto per coloro che sono dipendenti, ma è soprattutto correlata al profilo di posto ricoperto dal singolo infermiere in azienda.

Come sempre, abbiamo avuto modo con questa esperienza di verificare anche la bontà dello strumento: per il prossimo anno, ci riproponiamo di affinare il questionario, inserendo un item che consenta di distinguere i diversi ruoli professionali dei nostri iscritti (es. infermiere clinico, coordinatore, infermiere dirigente). Questa distinzione permetterebbe di raccogliere suggerimenti mirati, meglio rispondenti alle esigenze specifiche delle diverse funzioni.

Sicuramente le risposte aperte su argomenti che hanno avuto più riscontri costituiranno elementi di cui tener conto, oltre che nella costruzione del PAF 2025, nella articolazione del prossimo questionario di rilevazione del bisogno formativo per il 2026. Su questo tema, non sussistendo una classificazione di riferimento, potremo solo attenerci alla nostra esperienza, dato che anche l’elencazione degli obiettivi ECM (cfr. https://ape.agenas.it/ecm/obiettivi-nazionali.aspx) non facilita in questo. Contiamo però sulla possibilità di fare squadra con altri OPI interessati alla valutazione dei bisogni formativi degli iscritti.

Un punto fermo resta invece l’impegno a mantenere un feedback con gli iscritti: la loro partecipazione attiva, testimoniata dall’ampio numero di risposte raccolte, rappresenta un valore aggiunto per la pianificazione futura. È nostro impegno fare tesoro di questi contributi, affinché la formazione proposta non sia solo un obbligo, ma un’opportunità di crescita concreta e condivisa.

Guardando avanti, riteniamo che il dialogo continuo con i professionisti, attraverso strumenti di ascolto come la survey, sia una strada imprescindibile per rafforzare il legame tra l’Ordine e i suoi iscritti, consolidando una visione comune basata su competenza, innovazione e partecipazione.

A cura della CAI.

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